Lo scorso novembre abbiamo visitato il Nord del Marocco, partendo da Tangeri (leggi l’articolo) e raggiungendo Asilah e Chefchaouen con un’auto a noleggio. Non avevamo pianificato molto, per questo è stata una vera e propria avventura che ci sentiamo di consigliare a chi ama i viaggi on the road.
Asilah: la città degli artisti
Siamo partiti da Tangeri, e dopo averla esplorata il primo giorno, ci dirigiamo verso Asilah meglio conosciuta come la città degli artisti. Ne avevamo sentito parlare spesso e, due creativi come noi, non potevano farsela scappare.
A causa dell’occupazione dei Portoghesi durante il 1500, la sua medina ha una struttura tipica delle città militari portoghesi e noi ne siamo rimasti inebriati. Probabilmente perché non ce l’aspettavamo così bella e curata! Un vero paradiso per i fotoamatori che troveranno mille spunti da immortalare tra i vicoli di colore bianco, le porte blu elettrico e i tantissimi gatti randagi che vi accompagneranno lungo la passeggiata.
Qui, come Tangeri, la medina somiglia per lo più ad un centro storico europeo, non circolano automobili o motocicli, l’ingresso è completamente pedonale e i venditori non saranno così insistenti con voi. Conclusa la passeggiata tra i vicoli, avvicinatevi ai bastioni della medina che affacciano sull’Oceano Atlantico per godere di un panorama indimenticabile.
Asilah è conosciuta con l’appellativo di Città degli Artisti grazie ad un festival che ogni anno, nel mese di Giugno, anima le sue strade. Il Moussem degli Artisti prende vita nel 1978, quando due artisti e intellettuali della città ebbero l’idea di creare un evento artistico, che potesse riportare lustro ad una città che stava conoscendo un momento di decadenza.
Ogni anno, per l’occasione, gli abitanti di Asilah, dipingono a calce bianca tutte le pareti della medina per far spazio alle nuove opere. Durante la nostra visita abbiamo visto pochi murales, probabilmente perché, dopo il festival, le opere rimangono esposte per un breve periodo prima di essere cancellate per la prossima edizione.
Sosta a Plage de Tahadart
Al ritorno verso Tangeri, ci dirigiamo verso la strada litoranea per godere meglio del panorama sull’Oceano Atlantico. Non potete sbagliare, le strade che conducono da Tangeri ad Asilah sono due: l’autostrada e la litoranea, dunque tornare grazie ad un navigatore sarà estremamente semplice!
Durante il nostro tragitto abbiamo percorso chilometri di costa incontaminata e, alla vista di alcuni cammelli seduti in spiaggia, ci siamo fermati per fotografarli. Davanti a noi un panorama idilliaco: a definire il confine tra l’azzurro del cielo e quello dell’oceano c’è la sabbia gialla che tanto ci ricorda il deserto del Sahara.
Sulla spiaggia siamo noi, qualche altra persone distante, i cammelli e il loro proprietario, sdraiato sotto il sole e intento a guardare video sui social. Ci chiede se vogliamo fare un giro, ma spieghiamo che siamo solo interessati a scattare qualche foto. Senza saperlo, eravamo precisamente sulla Plage de Tahadart. In quel preciso istante abbiamo pensato che quello davanti a noi fosse il paradiso, come se la vita fosse finita all’improvviso. Siamo rimasti un po’ lì, a goderci uno dei panorami più belli incontrati durante i nostri viaggi.
Chefchaouen: la perla blu del Marocco
Durante il nostro terzo giorno nel Nord del Marocco non potevamo mancare alla visita di uno dei siti più famosi e battuti dai turisti: Chefchaouen, la città blu. Chefchaouen è un vero e proprio borgo montano, situato nella regione del Rif. La strada per raggiungerla da Tangeri non è delle migliori: tante curve, strade sterrate e lavori in corso. Se siete abituati al traffico di Roma o ai lunghi viaggi in macchina, queste due ore e mezza di tragitto saranno una passeggiata. Noi abbiamo percorso gli ultimi 40km anche senza navigatore perché tra le montagne la linea del telefono è assente. Se poi aggiungiamo il fattore pioggia che ci ha accompagnati per tutto il viaggio del ritorno, possiamo confermare che è stata una vera avventura!
Se Asilah appare come un borgo portoghese, silenzioso e da cartolina, Chefchaouen rispecchia il Marocco conosciuto a Marrakech. La sua medina con le pareti dipinte di blu è popolata ancora da chi la abita, ricca di botteghe e commercianti che accolgono i turisti con il loro caos. Visitare Chefcaouen fuori stagione è forse la scelta migliore che possiate fare, parlando con altri viaggiatori, abbiamo saputo che i vicoli in estate sono difficilmente percorribili a causa dell’elevato numero di visitatori. Inoltre non dimenticate che qui quasi tutte le case sono abitate e, intrufolarsi nei vicoli per video e riprese potrebbe infastidire gli abitanti del posto.
Le pareti blu
Veniamo alla curiosità più grande che ruota intorno a Chefchaouen: perché le sue pareti sono dipinte di blu? A quanto pare non c’è una vera risposta a tale domanda, ma tante teorie a riguardo. La prima indicherebbe il tinteggiare le pareti delle case di blu come un’usanza degli ebrei che abitavano il borgo nel XV secolo e, ripresa tutt’oggi, dagli abitanti. Altri ritengono che la tinta blu ricordi il colore del Mediterraneo, o tenga lontane le zanzare, oppure mantenga fresche le abitazioni durante le estati calde. Noi crediamo a quest’ultima teoria, ad ogni modo Chefchaouen è riuscita a farsi conoscere in tutto il mondo come la Perla Blu del Marocco.
Piccola sosta a Tétouan
Dopo essere letteralmente scappati da Chefchaouen a causa del maltempo, dopo aver attraversato le curve di montagna tra pioggia e fango, sulla strada del ritorno abbiamo fatto tappa nella città di Tétouan. La nostra curiosità ci ha spinti nel suo souk coperto, molto autentico, poco turistico e simile al Grand Bazaar di Istanbul.
Se nei mercati arabi delle grandi città farete difficoltà a passeggiare senza essere chiamati dai commercianti, a Tétouan ci è accaduto il contrario: nessun commerciante ha cercato la nostra attenzione. I turisti erano così pochi da passare inosservati agli occhi dei negozianti, intenti a vendere la loro merce.
Se state visitando il Nord del Marocco, questa città sembra essere una tappa obbligatoria e noi ve la consigliamo vivamente.
Hammam rigenerante
Tornati a Tangeri, durante il nostro ultimo giorno in città, abbiamo deciso di prendercela con calma e di goderci un po’ di relax in un hammam marocchino. Avevamo già provato questo trattamento a Marrakech, presso l’Hammam de la Rose, tra i più famosi della città. Avendone un meraviglioso ricordo, abbiamo voluto ripetere l’esperienza e ci siamo diretti verso la parte nuova di Tangeri. Nei pressi di Places des Nations sorgono numerosi centri benessere e spa che effettuano il trattamento a 25dh a persona.
Per chi non ne avesse mai sentito parlare, l’hammam è un trattamento a base di acqua calda molto diffuso nei paesi arabi come rito di purificazione prima di entrare in moschea e pregare. Infatti, è difficile entrare all’interno di un hammam tradizionale sprovvisti di una guida autoctona o se non si è di fede islamica.
Inoltre, non dimenticate che gli hammam tradizionali sono distinti tra uomini e donne – anche se si è sposati – e rispettano orari di apertura precisi. Per questo ai viaggiatori curiosi di questo rituale di bellezza, consigliamo un comune centro spa.
L’hammam consiste nel rimanere all’interno di una stanza dove viene diffuso vapore acqueo. Un’addetta del centro vi bagnerà dalla testa ai piedi con acqua calda tramite una tinozza, successivamente inizierà la pulizia del vostro corpo tramite il savonage. Il corpo viene spalmato con sapone nero e massaggiato tramite il guanto ruvido chiamato Kessa. Potrà sembrarvi un po’ doloroso ma il risultato è ottimo! In questo modo toglierete tutte le impurità e la pelle morta, vi ritroverete con viso, braccia, pancia, gambe liscissime.
La terza fase dell’hammam consiste nel massaggiare il corpo con olio di argan, effettuare una doccia completa con shampoo e bagnoschiuma ed, infine, spostarsi in una stanza relax sorseggiando il tè alla menta tipico in Marocco. Anche questa volta a Tangeri ci siamo trovati bene a dedicare qualche ora a rigenerare il nostro corpo, dopo tanti chilometri percorsi e prima di affrontare il viaggio di ritorno a casa.
Un itinerario autentico, che si distacca dalla modernità di Tangeri e porta nel Marocco più autentico. La strada tortuosa per arrivare a Chefchaouen è il perfetto esempio di quanto questo paese sia difficile ma capace di stupirci ad ogni curva. Se cercate un piccolo itinerario on the road nel Nord del Marocco da tracciare in pochi giorni, salvate questo articolo perché potrebbe fare proprio al caso vostro!
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Graziano e Federica
Hola siamo Graziano e Federica, due viaggiatori che hanno unito la propria vita nelle passioni e nel lavoro facendone un viaggio unico. Ci siamo conosciuti ad un colloquio di lavoro, che avremmo lasciato entrambi da li a breve, e dopo quindici giorni abbiamo prenotato il nostro primo viaggio insieme. Amiamo le cose colorate, i profumi del buon cibo e scoprire ogni giorno posti nuovi. La nostra casa è l’unione tra il design lineare scandinavo e lo spirito bohéme parigino.