Quando abbiamo deciso di prenotare il nostro viaggio a Malta siamo rimasti affascinati dalle tantissime immagini che ritraevano La Valletta e i suoi bellissimi scorci sul mare. Non avevamo fatto i conti, però, con le recensioni degli altri viaggiatori che sono rimasti increduli per la nostra scelta. Più di una persona ci ha consigliato di portare il costume da bagno per andare in spiaggia e prepararsi a discoteche e locali notturni, perché Malta agli occhi di alcuni viaggiatori è solo questo.

Per questo motivo poche settimane prima della partenza, il nostro cervello si è svuotato dalle aspettative, ci sono arrivati davvero tanti commenti negativi nonostante le immagini sul web  ritraessero Malta come un gioiello.

Almeno per noi italiani, la fama dell’isola è legata alla night life, alle spiagge cristalline e al viaggio di maturità. Noi che il diploma lo abbiamo preso da un pezzo, ci siamo distaccati dalle rotte turistiche – che consigliano di alloggiare a San Julian’s e visitare la Laguna Blu – e abbiamo scelto un viaggio itinerante per Malta con la nostra base nel quartiere Gzira.

Un’ Italia del sud con la guida a sinistra.

La primavera 2023 la ricorderemo tra le più incerte della storia. Lasciavamo Roma sotto la pioggia con una temperatura di circa 14 gradi, sperando di trovare un clima favorevole a Malta, ma ad accoglierci c’è un vento incessante, durato ben tre giorni su quattro e che ha lascia spazio al sole per poche ore durante la giornata.

Ex colonia britannica che di inglese non ha quasi più nulla, se non la guida a destra e qualche cabina tipica inglese sparsa qua e la sull’isola; la disorganizzazione dei mezzi pubblici e i ritmi molto rallentati sono uguali a quelli del Sud Italia o del vicino Maghreb. Lo capiamo subito in aeroporto, dove prendere un autobus per raggiungere Valletta è davvero difficile! Ci facciamo coraggio pensando sia solo lo shock iniziale tipico di ogni viaggio dall’Italia in giù.

Booking.com

A primo impatto Malta si presenta ai nostri occhi come un’isola in evoluzione: cantieri edilizi aperti, gru che affollano lo skyline all’orizzonte, agenzie immobiliari ovunque. Qui la modernità si sta muovendo rapidamente e sembra quasi non lasciare spazio alle case maltesi in mattoni.

Arrivati a Gzira le strade residenziali ci ricordano quelle del Marocco, un po’ trasandate ma uniche nel loro genere, chi ha visto il Maghreb lo rivedrà a Malta a primo impatto.

Il secondo dettaglio che attrae la nostra attenzione sono le gallarijas, i balconi tipici maltesi costruiti in legno e colorati di blu, rosa, verde e qualunque altro colore mediterraneo vi venga in mente. A quella vista, l’idea del Marocco scompare dalla nostra mente per lasciare spazio agli scenari portoghesi, dove si è soliti colorare le persiane o i balconi delle palazzine storiche di ogni colore.

La Valletta: capitale più piccola d’Europa.

La nostra prima tappa sull’isola è stata La Valletta, Patrimonio Unesco e capitale più piccola d’Europa. È proprio nel centro storico che si legge l’anima britannica che ha padroneggiato qui fino al 1964. Lungo il viale principale della città, spiccano le cabine telefoniche e i portalettere rosse in stile inglese, la statua della Regina Victoria e tantissime targhe onorarie ai reali inglesi.

La Valletta è un vero e proprio borgo che affaccia sul mare e facilmente visitabile in una giornata. Le sue strade in pietra color sabbia sono uniche, arrivati qui nel tardo pomeriggio la luce del sole comincia a colorare le abitazioni di un colore caldo indefinibile. Questo colore così arido ci ricorda Matera per pochi minuti, fino al nostro arrivo ai giardini Upper Barakka un’oasi cittadina che affaccia sul Mar Mediterraneo. Una Matera sul mare, ecco cosa vediamo.

Il mattonato color sabbia con cui sono costruiti i bastioni del centro è un perfetto contrasto con il blu del mare e per blu non intendo una sfumatura qualunque ma quella tipica del Mediterraneo, un blu diverso da qualsiasi altro mare. È bastato ammirare questo panorama per pochi minuti per capire che Malta ci ha già rapiti con i suoi colori.

La città silenziosa di Mdina.

Il nostro viaggio prosegue l’indomani a Mdina, la più antica città dell’Isola, facilmente raggiungibile dal Bus Terminal della Valletta in circa trenta minuti. Tutta Malta è ben collegata tramite linee autobus, bisogna solo far attenzione alla guida selvaggia degli autisti! Il nostro consiglio è quello di reggersi forte e approfittare dei posti liberi per sedersi. Ogni viaggio fuori e dentro la città sarà scandito da curve e frenate improvvise!

Mdina ci accoglie con il suo maestoso portale d’ingresso, percorso ogni giorno da centinaia di turisti. L’antica capitale dell’isola è diventata famosa negli ultimi anni per essere stata il set cinematografico della serie tv Game of Trones.

Eppure, per quanto ci riteniamo fan del Trono di Spade, è impossibile pronunciare il nome Mdina senza pensare alla Medina araba. La natura infatti è la stessa: case in mattoni color sabbia, vicoli stretti e scorci da cartolina, la sola differenza dalle caotiche città arabe è il rispetto del silenzio. Il borgo, infatti, è conosciuto anche con il nome di The Silent City, ovvero la Citta Silenziosa. Qui ormai vivono ben pochi abitanti che non amano gli schiamazzi dei turisti, per questo motivo troverete diversi cartelli sui muri delle case che invitano a fare silenzio.

Perdersi tra i vicoli silenziosi di Mdina e ascoltare il rumore del vento è un’esperienza affascinante che ci ha fatto chiedere perché non avessimo visitato Malta prima.

I colori e i sapori di Rabat.

Uscendo dal borgo, si raggiunge Rabat altra cittadina vicina al mondo arabo per il suo nome e per gli scenari che offre. Le sue strade ricche di locali e bar tipici, offrono un piacevole ristoro ai turisti che si fermano qui.

Noi ne abbiamo approfittato assaggiando le prelibatezze offerte dallo street food maltese: dai pastizzi, rustici ripieni di ricotta, crema di piselli o pollo che potete assaggiare da Is-Serkin Crystal Palace; alla ftira, una pagnotta cotta su pietra e farcita con qualunque cosa ci sia a disposizione, assaggiata da Chez Eman. I due locali che vi consigliamo sono un po’ trasandati, non proprio da cartolina, ma la cucina è deliziosa!

I sapori di Malta sono quelli tipici del Mediterraneo, vicini alla Sicilia ma anche alla Grecia. Se amate questo tipo di cucina, qui vi troverete bene.

Le opere del Caravaggio a Malta.

Il nostro terzo giorno a Malta è iniziato con le strade sporche di sabbia, reduci dalla pioggia alquanto desertica della sera prima! L’isola continua a dimostrarsi un crocevia di culture, un melting pot del Mediterraneo in cui sono passati tutti, lasciando qualcosa di sé.

Approfittando del maltempo, la mattina ci siamo dedicati alla visita della Concattedrale di San Giovanni, famosa per ospitare i dipinti caravaggeschi: Decollazione di San Giovanni Battista e il San Girolamo scrivente. Senza aver prenotato il biglietto, attendiamo in fila per circa quindici minuti, se come noi vi troverete qui in bassa stagione potete anche optare per una visita priva di prenotazione.

La Concattedrale è in pieno stile barocco e, all’interno del biglietto d’ingresso, è compresa anche un’audioguida dettagliata per conoscere la storia di Malta e del suo ordine di cavalieri famosi in tutto il mondo. Inutile dirvi che la parte più meritevole è l’Oratorio dei Cavalieri, noto come Oratorio della Decollazione per ospitare il dipinto di Caravaggio e le opere di Mattia Preti.

A Marsaxlokk ti senti osservato da molti occhi.

Pausa pranzo a base di pastizzi all’ennesimo truck food maltese – quanto vorremmo un pastizzo ora?! – e si riparte verso l’ultima tappa del nostro viaggio: Marsaxlokk, un borgo di pescatori a Sud dell’Isola. Lo spostamento avviene sempre con un bus urbano e il tragitto dura circa mezz’ora, ad accompagnarci c’è la guida spericolata dell’autista, il sole a picco e l’aria condizionata quasi assente. Ad ogni modo arriviamo sani e salvi in questo piccolo paradiso. Scesi dal bus un odore di pesce appena cucinato invade le nostre narici, intorno a noi un trionfo di colori: imbarcazioni tipiche, venditori ambulanti, turisti seduti al ristorante. Qui a Marsaxlokk è già estate.

Questo porticciolo è un luogo perfetto da visitare se si è in cerca di calma, tranquillità e qualche bella foto da cartolina. Il borgo è famoso per essere l’unico luogo a Malta dove ammirare i Luzzi, le tipiche imbarcazioni maltesi introdotte sull’isola dai fenici circa 3000 anni fa. Oggi mantengono la struttura lignea, i colori celeste, rosso, giallo e gli occhi di Osiride dipinti a prua. È proprio questo dettaglio ad aver attratto la mia attenzione durante le ultime 24h a Malta. Mitologia vuole che Horus, durante una battaglia contro suo zio Seth, per vendicare l’uccisione del padre, perse l’occhio sinistro. Da allora l’occhio di Horus è simbolo di prosperità, di potere e buona salute ed è per questo motivo che i marinai lo dipingevano sulle navi come amuleto protettivo per scongiurare le tempeste e augurare una pesca prosperosa. Secondo gli storici queste riproduzioni sui Luzzi maltesi sarebbero l’eco della tradizione greca e fenicia. A leggere un dettaglio storico tanto importante ho sentito come un’onda dentro, che mi ha spinta a comprare l’occhio di Osiride in tutte le sue forme: orecchini, collane, amuleti da mettere a casa, ho pensato anche di tatuarmelo…

Questo porticciolo di pescatori in cui sembra esserci sempre il bel tempo, mi è rimasto dentro. Mi ricorda Procida, Marzamemi e le isole Cicladi allo stesso tempo.

Cena a Sliema e vista notturna della Valletta.

Tornati a Valletta, per la nostra ultima sera a Malta prenotiamo un ristorante tipico del luogo. Non siamo viaggiatori che amano i fast food (salvo eccezioni), piuttosto ci piace assaggiare le cucine del posto e riproporre qualche ricetta a casa.

Il ristorante scelto è Ta’ Kris, nel quartiere di Sliema, in un vicolo tranquillo sorge questa taverna maltese che ci accoglie con buon vino e un tagliere locale: salumi, formaggi di capra, bigilla, fagioli, passato di pomodoro, ftira, patè di anciova e olive. Per le portate principali c’è l’imbarazzo della scelta: pasta rustica, ravioli maltesi, grigliata di pesce e il tipico coniglio alla maltese. I sapori sono simili a quelli siciliani, qualora non lo sappiate l’isola negli anni è stata “colonizzata” dalla vicina Sicilia, ci sono moltissimi locali e ristoranti tipici e, spesso, l’autenticità del posto bisogna cercarla bene. Fortunatamente Ta’ Kris è un’ottima scelta per chi, come noi, cerca i sapori di Malta.

Per digerire la cena decidiamo di passeggiare a piedi fino a Piazza Tignè, zona moderna dell’Isola ancora in costruzione. Percorrendo la via pedonale che costeggia le abitazioni, arriverete al Tignè Point, punto panoramico che affaccia sul mare e sulla Valletta. La vista di notte è davvero suggestiva, soprattutto se si osserva il mare infrangersi sui bastioni e le luci della città in lontananza. È questa la nostra ultima cartolina da Malta.

A presto Malta.

Al ritorno in aereo, mentre guardo fuori dal finestrino ascolto le chiacchiere dei passeggeri. Sono tutti infelici della loro vacanza a Malta. Raccontano di un’isola fatta di palazzi in costruzione, priva di gusto architettonico e piena di italiani. “Niente a che fare con le isole greche” – dicono e io mi sono chiesta tutto il tempo quale Malta avessero visitato. 

Graziano e Federica

Hola siamo Graziano e Federica, due viaggiatori che hanno unito la propria vita nelle passioni e nel lavoro facendone un viaggio unico. Ci siamo conosciuti ad un colloquio di lavoro, che avremmo lasciato entrambi da li a breve, e dopo quindici giorni abbiamo prenotato il nostro primo viaggio insieme. Amiamo le cose colorate, i profumi del buon cibo e scoprire ogni giorno posti nuovi. La nostra casa è l’unione tra il design lineare scandinavo e lo spirito bohéme parigino.

×