In occasione del ciclo di mostre dedicate ai “Grandi Maestri della Grecia Antica” che si avvicenderanno ai Musei Capitolini durante i prossimi mesi, torna in vita una delle opere scultoree più famose dell’età antica: il Colosso di Costantino.

L’inaugurazione, tenutasi lo scorso 6 Febbraio presso Villa Caffarelli a Roma, ha visto la partecipazione di giornalisti e content creator per mostrare in anteprima su testate e canali social l’istallazione. Insieme a noi la sovraintendenza capitolina, il sindaco Roberto Gualtieri e i rappresentanti di Factum Foundation for Digital Technology in Preservation (creatori dell’opera) che hanno presentato al meglio l’opera, ricostruendone la particolare storia dalle origini ad oggi.

Una storia che inizia nel IV Secolo d.C.

Il Colosso di Costantino, con i suoi tredici metri di altezza, rappresentava una delle opere più imponenti e importanti della scultura romana tardo-antica. La statua venne riscoperta solo nel 1486 all’interno dell’abside dell’antico Tempio della Pace di Vespasiano e identificata come ritratto dell’imperatore Commodo.

Solo nell’Ottocento, l’edificio venne identificato come la Basilica di Massenzio, lungo la Via Sacra, e i frammenti appartenenti al colossale ritratto di Costantino. Ad oggi quei pochi frammenti monumentali marmorei che ritraggono la testa, il polso e la mano destra, il piede destro e sinistro, entrambe le ginocchia, lo stinco destro e il braccio destro, sono esposti nel cortile di Palazzo dei Conservatori ai Musei Capitolini. 

Visita guidata dei Musei Capitolini e dei dintorni

La ricostruzione del Colosso

Oggi quei pochi frammenti tornano in vita grazie ad una ricostruzione del Colosso in scala 1:1 e installato nel giardino di Villa Caffarelli a Roma. La sua figura imponente è frutto della collaborazione tra la Sovrintendenza Capitolina, Fondazione Prada e Factum Foundation for Digital Technology in Preservation, con la supervisione scientifica del sovrintendente capitolino ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce. Il progetto di ricostruzione inizia da un lavoro di analisi archeologica, storica e funzionale dei frammenti, supportata dalla lettura di fonti letterarie ed epigrafiche.

Lo studio ha permesso di ipotizzare che il Colosso fosse seduto, con le parti nude in marmo bianco e il panneggio della veste in metallo o stucco dorato. Tale rappresentazione risalirebbe al dio Giove, spesso ritratto in questa posa. Factum Foundation ha trascorso tre giorni nei Musei Capitolini per scansionare i frammenti della statua con la tecnica della fotogrammetria.

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Ogni frammento è stato modellato in 3D e posizionato sul corpo digitale della statua creata utilizzando come esempio iconografico altre statue di culto di età imperiale. Il complesso lavoro di ricostruzione realizzato da Factum ha posto l’attenzione su diversi fattori: il tipo di marmo delle parti originali, i restauri, le aggiunte, i dettagli del panneggio. Dopo aver ultimato il modello 3D si è poi proceduto con la ricostruzione materiale del Colosso.

Come visitare il Colosso di Costantino

Il Colosso di Costantino torna in vita nel giardino di Villa Caffarelli, a pochi passi dalla piazza del Campidoglio. Non è un caso che un tempo qui sorgesse il Tempio di Giove Ottimo Massimo, che ospitava una statua della divinità molto simile a quella dell’imperatore che, oggi, svetta tra gli alberi e lascia i visitatori a bocca aperta. 

È possibile visitare l’area accedendo dai Musei Capitolini – il giardino si trova all’uscita della sala dove è conservata la statua equestre di Marco Aurelio – oppure  direttamente dall’esterno da Piazzale Caffarelli. Se vi ritroverete qui, sappiate che il Colosso di Costantino non sarà l’unica cosa a meravigliarvi, perché davanti a voi troverete uno splendido panorama su Roma che apprezzerete ancora di più dalla Terrazza Caffarelli, in compagnia di un buon caffè. 

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Graziano e Federica

Hola siamo Graziano e Federica, due viaggiatori che hanno unito la propria vita nelle passioni e nel lavoro facendone un viaggio unico. Ci siamo conosciuti ad un colloquio di lavoro, che avremmo lasciato entrambi da li a breve, e dopo quindici giorni abbiamo prenotato il nostro primo viaggio insieme. Amiamo le cose colorate, i profumi del buon cibo e scoprire ogni giorno posti nuovi. La nostra casa è l’unione tra il design lineare scandinavo e lo spirito bohéme parigino.
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