Il nostro primo viaggio insieme

Se pensate al vostro primo viaggio con la persona che state frequentando da pochi mesi, cosa vi viene in mente? Forse una città romantica come Parigi per rapirle definitivamente il cuore, o magari Amsterdam per concedersi un po’ di trasgressione tra un coffee shop e l’altro. Insomma, di città che vengono in mente ce ne sono molto, ma forse non tutti pensano a Copenhagen.

Graziano ama il Nord Europa, i paesaggi freddi e la prima meta che mi propose fu proprio la capitale danese. Io che l’Europa la conoscevo bene quasi quanto le mie tasche, rimasi colpita perché propose l’unica città che non avevo ancora visitato e che avrei voluto vedere.

Era l’Agosto del 2020 e la popolazione mondiale pensava a tutto tranne che a viaggiare. L’Europa però aveva riaperto con cautela le rotte aeree e, stanchi di aver trascorso mesi interi chiusi in casa, abbiamo prenotato il nostro primo volo insieme. A Roma la temperatura oscillava tra i 33° e i 40° e mettere in valigia k-way e maglione mi faceva sentire una vera outsider.

Eppure ricordavo bene la tormenta di neve che mi accolse nel Marzo del 2018 durante uno scalo aereo a Copenhagen. Tre ore prima ero nella mia città con gli alberi in fiore nel pieno della primavera, mentre in Danimarca sembrava ancora inverno inoltrato. Senza dubbio visitare città fredde in estate è rigenerante, al ritorno si soffre sempre meno il caldo, almeno questa è la mia sensazione.

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A metà agosto la città danese ci accolse con il cielo grigio, il vento freddo del nord e una leggera pioggia. Temperatura percepita 12 gradi. Il mio inseparabile k-way giallo era un tocco di colore nel grigio del Nord Europa eppure Copenhagen mi colpì subito per le sue case colorate e il design impeccabile di certi negozi. Non a caso, quest’anno, la città è stata eletta Capitale dell’Architettura 2023! Ciò si nota dai palazzi moderni e futuristici che affacciano sul porto, dalle case colorate del Nyhavn, dai palazzi residenziali che sembrano essere usciti da quadri minimalisti e da tanti altri dettagli che potete scorgere passeggiando.

In fondo al mar…

L’attrazione simbolo della città è la statua della Sirenetta che, ogni giorno, è presa d’assalto da centinaia di turisti, anche io la sognavo da tanti anni. La protagonista della celebre favola, scritta nel 1837 dallo scrittore danese Hans Christian Andersen, racconta la storia di una sirena infelice che sogna di poter camminare sulla terra ferma per raggiungere l’uomo di cui si è innamorata, sacrificando così la sua vita nel mare.

La statua della Sirenetta accoglie i visitatori nel porto della città con la sua aria sconsolata che si sposa perfettamente con il clima uggioso della città. Fu una vista emozionante per la me bambina che, attaccata al televisore, consumò la VHS del film Disney, imparando tutte le canzoni a memoria.

Christiania: la doppia anima della capitale danese

Ma se il mio mondo è ancora influenzato dei miei ricordi infantili, perché Graziano voleva venire a Copenhagen?

Il suo sogno era ben diverso dal mio. Durante l’adolescenza, quando ogni ragazzo sogna di distruggere le regole sociali e morali, Graziano conobbe Christiania, la doppia anima della capitale danese. Nota anche come Città Libera di Christiania, è un quartiere di Copenhagen parzialmente autogovernato dalla comunità hippy che lo fondò nel 1971. La sua storia inizia con una banale occupazione da parte della comunità di alcuni edifici militari abbandonati. Il governo danese, negli anni, provò in ogni modo a sfrattare gli occupanti, senza successo. Fin quando, gli abitanti del borgo, sono riusciti a raggiungere un accordo con il governo danese per riconoscere Christiania come quartiere autogestito. Una specie di autogestione del liceo, ma pensata molto più in grande!

Più di cinquanta collettivi diversi esercitano attività artigianali, culturali e servizi per la comunità, come l’asilo, la panetteria, il ristorante, la fabbrica di biciclette e tanto altro. Inoltre, Christiania è rinomata per la sua via principale: la pusher street, dove è consentito la libera vendita e uso di hashish. Attenzione! Questo non vuol dire che è consentito l’uso di droghe pesanti, il contrario: queste sono severamente vietate.

Oggi è meta di turisti provenienti da tutto il mondo, compresi noi, curiosi di vedere i negozietti d’antiquariato della comunità, gli edifici colorati e trascorrere una serata in una società utopica dove le uniche regole sono: il rispetto, il pacifismo e il divieto di fare fotografie! Ebbene si, dentro Christiania non è consentito scattare foto di alcun genere, si viene rimproverati dalla comunità.

Se a primo impatto Christiania possa risultare il mondo dei balocchi, dove tutto è consentito, non è così! Viverla da turisti è stata un’esperienza unica.

Durante la nostra prima sera in città, non sapevamo bene dove si collocasse l’ingresso al quartiere. Siamo scesi alla fermata metro Christianshavn, insieme ad altri ragazzi danesi di ogni età. Intorno a noi c’erano case abitate e locali non molto invitanti, una strada trafficata e nient’altro.

Costeggiamo un parco pubblico, di notte completamente buio e notiamo subito dei ragazzi intrufolarsi con la bici o a piedi tra la boscaglia. Non avemmo il coraggio di seguirli e continuammo a costeggiare il parco, fino a raggiungere l’ingresso di Christiania in Prinsessegade.

Davanti a noi una strada sterrata, fitti alberi, case dipinte dai graffiti e ragazzi che cercavano la strada con le torce. Lì abbiamo capito che dovevamo ribaltare completamente la nostra idea di “quartiere” e intrufolarci. Siamo sinceri: di notte nel raggiungere la piazza principale animata dai pub e dai ristoranti, non ci siamo sentiti al sicuro. Intorno a voi troverete persone davvero eclettiche di ogni età, case per appuntamenti, odore di hashish nell’aria e tante stranezze.

Nonostante tutto, la serata trascorse in tranquillità sorseggiando una birra circondati da tantissime persone di ogni nazionalità, sui tavoli illuminati da luci colorate.

La silenziosa Malmö

Il nostro week end a Copenhagen continuò in totale tranquillità, con una visita particolare alla vicina cittadina svedese Malmö, collegata alla Danimarca dal Ponte di Øresund. Una meraviglia ingegneristica attraversabile in treno, che regala uno scenario meraviglioso sullo stretto… sembra quasi camminare sull’acqua.

La nostra gita in Svezia rimarrà negli annali come la più solitaria di sempre. Usciti dalla stazione in strada ci siamo solo io e Graziano. Ci apprestammo a raggiungere il centro di Malmö dove le attività, alle 10 del mattino, sono ancora tutte chiuse, comprese le caffetterie. Un’accoglienza davvero fredda qui in Svezia!

Decidemmo di visitare il castello della città, unica attrazione turistica aperta, ma all’interno eravamo solo noi e una famiglia svedese. In cerca di altre forme di vita ci catapultammo di nuovo nel centro città, qualcuno si era svegliato e riversato nelle caffetterie, dove anche noi facciamo colazione. Solo durante il primo pomeriggio Gustav Adolfs Torg iniziò a riempirsi di persone. Sfortunatamente la nostra gita era quasi conclusa e dovemmo tornare verso Copenhagen.

Ad oggi non ho capito Malmö, è stata l’unica città in grado di farmi sentire sola e per un’italiana amante della caos questo è grave.

Il primo mattoncino del nostro mondo 

Sarà stato l’impatto silenzioso di Malmö, ma l’ultimo pomeriggio a Copenhagen decidemmo di trascorrerlo nel disagio di Christiania. Vista alla luce del giorno, il suo fascino utopico e pacifista si mostrò meglio ai nostri occhi e iniziammo a percorrerla tutta passeggiando. Attraversammo nuovamente la strada sterrata e le abitazioni che apparivano ben più colorate con il cielo limpido. Non fotografare quello scenario così bizzarro mi dispiacque un po’, è faticoso non poter portare un bel ricordo a casa.

Dall’alto la città non è altro che una lingua di terra tra i canali, per questo una parte di Christiania affaccia sul canale con piccole spiaggette dove le persone si rilassano al sole. Ne approfittammo anche noi, sdraiandoci su un dondolo piantato nella sabbia, furono istanti davvero rigeneranti tra il silenzio rumore del vento che muoveva le foglie degli alberi e i cigni che galleggiavano sull’acqua.

Le uniche foto ricordo che abbiamo sono proprio ambientate qui, in un angolo di paradiso nel centro città.

Per quanto Copenhagen non sia la prima meta che viene in mente se si pensa ad un week end di coppia, crediamo fortemente che siano le persone a fare le città. Stare sdraiati sulle rocce ad ammirare la Sirenetta e rilassarci su un dondolo in un quartiere hippy sono stati i primi due mattoncini con cui abbiamo costruito il nostro mondo fatto di viaggi, persone e belle esperienze.

Graziano e Federica

Hola siamo Graziano e Federica, due viaggiatori che hanno unito la propria vita nelle passioni e nel lavoro facendone un viaggio unico. Ci siamo conosciuti ad un colloquio di lavoro, che avremmo lasciato entrambi da li a breve, e dopo quindici giorni abbiamo prenotato il nostro primo viaggio insieme. Amiamo le cose colorate, i profumi del buon cibo e scoprire ogni giorno posti nuovi. La nostra casa è l’unione tra il design lineare scandinavo e lo spirito bohéme parigino.

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