Dal 16 Marzo al 9 Giugno, Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci sito nella città di Prato ospita la prima retrospettiva di un’eccellenza italiana in Brasile: l’artista Alfredo Volpi.

La mostra ripercorre la sua lunga e prolifica produzione pittorica, insieme ad un vasto archivio di documenti, fotografie e testimonianze dell’epoca che forniscono ai visitatori un quadro puntuale del suo vissuto.

L’esposizione dedicata ad Alfredo Volpi inaugura un nuovo ciclo di mostre ed eventi del Centro Pecci, che vuole rilanciare il Museo come centro dell’arte contemporanea italiana. 

La vita tra Italia e Brasile

Nato a Lucca nel 1896, a soli due anni emigra con la sua famiglia a São Paolo, in quegli anni furono circa tre milioni gli italiani che si spostarono in Brasile. Dagli anni ’10 agli anni ’30 del Novecento, Volpi inizia a lavorare come pittore decorativo per commissioni private, contemporaneamente dipinge da autodidatta approcciandosi alla pittura ad olio e alla tecnica en plein-air.

Il suo soggetto preferito è, senza dubbio, la vita quotidiana nelle periferie di São Paolo, sulla tela rappresenta cultura popolare, paesaggi naturali e vedute urbane. Qui nascono le sue famose bandierine, riprese dagli stendardi festivi dei quartieri popolari della città e diventati iconici nelle sue tele.

A partire dagli anni Quaranta inizia a sperimentare la tecnica della tempera, rendendo il movimento della pennellata un elemento centrale e visibile del suo modo di dipingere. Per le sue opere si ispira ai grandi maestri del Novecento italiano e internazionale, come Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Henri Matisse e Paul Cèzanne.

È il 1950 quando torna per la prima volta in Italia e scopre non solo la sua terra natia, ma anche i grandi maestri pittorici come Giotto e Paolo Uccello.

Cosa farai quando sarai in Toscana?

La mostra al Centro Pecci

La mostra Alfredo Volpi: Lucca – São Paolo, 1896-1988 presenta per la prima volta in Italia più di settanta opere dell’artista, testimoni dei momenti salienti della sua carriera, dalle prime tempere degli anni Quaranta alle opere più note degli anni Settanta.

Il percorso è diviso in quattro sezioni: la prima dedicata ai paesaggi urbani e alle prime facciate; la seconda dedicata alle facciate dei palazzi e agli schemi geometrici; la terza alle bandiere e agli affreschi; l’ultima dedicata all’iconografia religiosa.

Non è la prima volta che Volpi arriva in Italia, infatti nel 1963 presentò una sua mostra all’Ambasciata del Brasile a Roma e nel 1964 le sue opere vennero incluse nella Biennale di Venezia.

Quella al Centro Pecci è però la prima retrospettiva italiana a lui dedicata, allestita in Toscana (sua regione d’origine)e che, non a caso, si svolge nel 150° anniversario dell’inizio dell’immigrazione italiana in Brasile.

L’arte contemporanea al Centro Pecci

Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, situato nella città toscana di Prato, rappresenta uno dei più importanti poli culturali dedicati all’arte contemporanea in Italia. Fondato nel 1988 e progettato dall’architetto Italo Gamberini, questo centro è stato concepito con l’obiettivo di promuovere e diffondere la conoscenza dell’arte contemporanea, offrendo agli artisti uno spazio espositivo di rilievo e al pubblico un luogo di confronto e scoperta.

La struttura architettonica del Centro Pecci è, icona di modernità e innovazione, ha catturato subito la nostra attenzione, il suo aspetto è simile a quello di un UFO e le sale espositive di forma circolare sembrano uscite da un film di fantascienza.

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Oltre alla visita alla mostra di Alfredo Volpi, i visitatori possono ammirare una vasta collezione permanente di opere di artisti contemporanei italiani e internazionali, che spaziano dalle arti visive alla fotografia, dalla videoarte alla performance.

Tra queste abbiamo scoperto l’istallazione Luna di Fabio Mauri, una vasca di palline di polistirolo dalla quale si accede senza scarpe da un oblò. Le pareti di colore nero, l’atmosfera buia e la sensazione di assenza di gravità e rumori, vi trasporteranno in uno spazio insolito. La scelta dell’utilizzo del polistirolo ci ha sollevato una domanda: vista la presenza di spazzatura spaziale nella galassia causata dall’uomo, pensate sia un caso aver utilizzato della plastica per riprodurre il suolo lunare?

Uno spazio pensato per la collettività

Il Centro Pecci non è solo uno spazio espositivo, ma anche un centro di ricerca e formazione, con laboratori, workshop e conferenze che coinvolgono artisti, critici e studiosi di fama internazionale. Inoltre i suoi spazi ospitano servizi fruibili ai cittadini, come la sala cinema con regolare programmazione, la caffetteria, il ristorante aperto a pranzo e a cena ed eventi ad ingresso gratuito aperti alla collettività. 

Il suo obiettivo è quello di diventare un punto di riferimento per gli amanti dell’arte contemporanea, offrendo occasioni di riflessione e dialogo, e fare del bene agli altri attraverso l’arte.

Se il Centro Pecci riuscirà nel suo intento, noi saremo felici di dire “ci siamo stati”, perché come lui crediamo che l’arte, presto o tardi, salverà il mondo.

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Graziano e Federica

Hola siamo Graziano e Federica, due viaggiatori che hanno unito la propria vita nelle passioni e nel lavoro facendone un viaggio unico. Ci siamo conosciuti ad un colloquio di lavoro, che avremmo lasciato entrambi da li a breve, e dopo quindici giorni abbiamo prenotato il nostro primo viaggio insieme. Amiamo le cose colorate, i profumi del buon cibo e scoprire ogni giorno posti nuovi. La nostra casa è l’unione tra il design lineare scandinavo e lo spirito bohéme parigino.
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